Divisi a metà

Una nuova fase è arrivata, ma siamo davvero pronti?
Da pochi giorni la nostra vita ha ripreso una parvenza di normalità, possiamo tornare ad uscire più liberamente, possiamo vedere (a distanza) amici e parenti, possiamo riprendere vecchie abitudini interrotte bruscamente dall’isolamento. Ma con quali emozioni stiamo vivendo queste nuove possibilità?

La sensazione è che le persone si dividano a metà, chi non vedeva l’ora di ricominciare e sta cogliendo tutte le occasioni possibili per riappropriarsi della sua vita e chi invece è bloccato. Entrambi gli atteggiamenti sono comprensibili e nessuno è più corretto dell’altro, ricordiamoci infatti che se una cosa ci fa stare bene nel breve e lungo termine, è a quella a cui dobbiamo fare riferimento.

Il bisogno di tornare alla vita precedente è dettato da diversi fattori, c’è chi ha vissuto in mura domestiche troppo piccole, chi non ha potuto vedere e stare vicino ai propri affetti, e chi ha la necessità di ricominciare a lavorare con le solite modalità. Questo vuol dire essere incoscienti? Dipende. Se viviamo questa nuova fase come un “liberi tutti”, senza protezioni e accorgimenti, allora sì. Uno dei tanti insegnamenti di questo periodo, è l’importanza del rispetto della collettività. Se io sto attento, lo faccio sia per me, ma permetto anche agli altri di vivere bene. Più tutti cercano di rispettare le regole, più riusciremo a fare fronte comune contro questo nemico invisibile.

L’altra faccia della medaglia comprende tutti quelli che si sentono ancora frenati e impauriti. Provano sensi di colpa e non si fidano delle misure che sono state adottate. A loro mi sento di dire “datevi tempo”. Nessuno ci obbliga a riprendere le stesse modalità di prima se non ce la sentiamo. Andremo solo ad alimentare ancora di più i nostri timori. Quello che potete fare è procedere un passo alla volta, domandandovi cosa vi fa più paura e magari confrontandovi con chi, invece, sta vivendo questa nuova fase con più serenità. Vi potreste stupire di una visione diversa dalla vostra, e che magari può rivelarsi utile.
Ricordatevi però che evitare le situazioni che ci fanno paura, alimentano solo la paura stessa. Questo non vuol dire vivere senza considerazioni, ma stando attenti e concedendosi lo spazio di libertà che riteniamo necessario per noi.
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E voi da che parte della medagli vi collocate? Con quale spirito state vivendo questa nuova fase?