DOTT.SSA CRISTIANA APOLLONI
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Life Skills: l'autocoscienza e l'autoefficacia

29/7/2020

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Se la scorsa settimana abbiamo parlato degli altri, come entrare in relazione con loro al meglio. Oggi ci dedichiamo a noi stessi, parleremo di autocoscienza ed autoefficacia.  

L’autocoscienza fa riferimento alla consapevolezza che abbiamo di noi stessi a 360 gradi. Quanto siamo consapevoli di ciò che pensiamo? Dei nostri bisogni? Delle nostre emozioni? Sappiamo riconoscere ciò che ci caratterizza e ci rende unici, sia per le nostre fragilità che per i nostri punti di forza? Ve l’avevo detto che ci saremmo fatti un po’ di domande.

L’autoefficacia è quella parte della conoscenza si sé che si riferisce alla percezione delle proprie competenze collegate alla capacità di portare a termine un compito/una sfida in un determinato ambito. Racchiude sia gli aspetti più pratici, quindi il saper fare o meno qualcosa, che gli aspetti emotivi, ossia la sicurezza/insicurezza nello svolgerli.

Non va confusa con l’autostima, che fa riferimento al giudizio generale che abbiamo nei nostri confronti.

Come rafforziamo il nostro senso di autoefficacia?
  • Superando gli ostacoli. Ogni volta che raggiungo un obiettivo che mi sono prefissato, do prova a me stesso di essere in grado di svolgere un determinato compito. Nel raggiungimento degli obiettivi, è importante non solo l’impegno, ma la comprensione che le nostre capacità sono migliorate di volta in volta, spingendoci a voler continuare su quella strada.
 
  • Un altro modo per costruire il senso di autoefficacia è attraverso l’osservazione degli altri. Più un modello risulta positivo e soprattutto affine a come siamo noi, più saremo stimolati nell’imitarlo. Attenzione qui al mondo dei social, guardare sempre modelli irraggiungibili potrebbe minare il nostro senso di efficacia e farci percepire una forte frustrazione. L’idea è quella di guardare gli altri per capire come hanno raggiunto gli obiettivi che anche noi ci siamo posti. Impariamo a trovare delle persone come modelli, simili a noi, che hanno già percorso la strada che vorremmo fare noi. Non posso prendere come esempio una persona completamente diversa da me, ma delle persone con dei lati del nostro carattere che già abbiamo, ma che vorremmo migliorare.
 
  • Come sempre le emozioni giocano un ruolo importante. Gli stati d’animo positivi alimentano l’autoefficacia, l’ansia e la depressione la depotenziano, distorcendo il modo di valutare le nostre capacità, mi fanno sentire inefficace. Chi ha un basso senso di autoefficacia tende a sottovalutarsi, e quindi a non credere di poter raggiungere un obiettivo, magri non mettendosi neanche in gioco.  

Avere una buona autoefficacia, come detto prima, permette di raggiungere i nostri obiettivi, spesso però incontriamo degli ostacoli, non tanto per le nostre capacità, quanto per le influenze altri. Vi è mai capitato di sapere che siete in grado di fare una cosa ma gli altri vi hanno detto di no? Vi hanno scoraggiato nel farlo? La buona autoefficacia in questo caso aiuta a portare avanti questo nostro desiderio, voglia. Superare quello che gli altri ci dicevano che non era possibile, ci struttura, rinforza l’autoefficacia. Provare, preservare in quello che vogliamo fare, è il carburante per attivare il cambiamento.

Per poter riflettere in merito al tema dell’autoefficacia, siamo un po’ tenuti a farci diverse domande. Perché la strada per conoscerci e migliorarci è fatta di domande.

Quindi, concludiamo con una domanda:
​vi è mai capitato che l’opinione altrui bloccasse il vostro desiderio di fare qualcosa nonostante voi credevate di potercela fare? 
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